martedì 10 dicembre 2013




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http://www.youtube.com/watch?v=xKc8ywpn0bM

La dieta Meditteranea



Una grande vittoria della cultura (e invece) della tradizione italiana. Tutto il mondo attraverso l’Unesco riconosce l’assoluto valore della nostra ricchissima storia alimentare. Sentiamo subito la dichiarazione a caldo, appena ricevuta la notizia, del ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, raccolta dal nostro Fulvio Mignaccio.

- La dieta mediterranea diventa patrimonio dell’umanità. È una cosa originale, una cosa insolita.
  • È un grande successo proprio perché è nuovo. È qualcosa che non è un bene materiale: è un bene immateriale, è uno stile di vita, è una forma di cultura che non comprende soltanto i nostri cibi. C’è, sì, la pasta, l’olio... ma c’è anche la paella, c’e il cous cous, c’è la polenta,  ci sono i souvlaki della Grecia.
- In questo momento festoso Lei però ha anche voluto dedicare questa vittoria a una persona che non c’è più, che è il sindaco di Pollica, Vassallo, probabilmente ucciso dalla Camorra. Perché?
- Perché Vassallo fu uno dei protagonisti. All’inizio fu lui ad aiutare il Ministero delle Politiche Agricole a farlo partire in questa che sembrava un’avventura impossibile da raggiungere.
- Quali ricadute economiche positive potrebbero esserci per l’agroalimentare italiano con con questa vittoria?
  • Io intanto penso al formidabile vantaggio che si può ottenere con il turismo. Poi, non neghiamolo, è vero che c’è paella ... ci sono tante cose...ma ci sono soprattutto i nostri prodotti. 
  • Io spero in qualcosa di più. Io punto all’etichettatura. Ecco, l’agroalimentare italiano, la sua qualità, le sue doti si salvano se l’etichettatura diventa un dovere e un diritto di fronte a tutti.

Il cittadino ha il diritto di sapere cosa mangia e sapere dove è stato prodotto.