martedì 15 settembre 2015

Brain Freeze: ecco perché ci si congela il cervello

Brain Freeze: ecco perché ci si congela il cervello

Gli scienziati forniscono una spiegazione sul perché del “mal di testa da gelato”, quella sensazione di congelamento del cervello quando assumiamo velocemente qualcosa di freddo come appunto un gelato, un ghiacciolo o una bevanda

Si chiama “brain freeze” ed è quel curioso fenomeno di congelamento repentino del cervello che sperimentiamo quando mangiamo o beviamo velocemente un qualcosa di freddo ghiacciato.
Chi di noi non lo ha provato almeno una volta mentre si gustava un gelato, una granita o bevendo una bevanda molto fredda? E’ quella strana sensazione che ci si sia congelato il cervello in un battibaleno. Si prova una specie di dolore improvviso e particolare che coglie le meningi: un fenomeno insolito cui non sappiamo dare spiegazioni, che insorge fulmineo e altrettanto fulmineo se ne va.
Detto fenomeno è conosciuto popolarmente come “mal di testa da gelato”, ma il termine scientifico che lo identifica è ganglioneuralgia sfenopalatina. E’ appunto quella sensazione di dolore che s’irradia dalla radice del naso alla fronte a seguito dell’assunzione di un cibo molto freddo. Ma perché accade ciò?
A dare una spiegazione sono i neuroscienziati del Wake Forest Baptist Medical Center, i quali ritengono che questo sia un modo che il corpo ha per mettere i freni a un’azione o un cambiamento che sono avvenuti troppo rapidamente.
«Il Brain Freeze è in realtà un tipo di mal di testa che viene rapidamente, ma che va via altrettanto rapidamente – spiega il dottor Dwayne Godwin nella nota Wake – Le nostre bocche sono altamente vascolarizzate, compresa la lingua: è per questo che misuriamo la nostra temperatura qui. Ma bere velocemente una bevanda fredda non dà il tempo alla bocca di assorbire bene il freddo».
Mettere di colpo in bocca qualcosa di molto freddo, secondo gli scienziati, causa un cambiamento troppo rapido della temperatura nella parte posteriore della gola, dove c’è l’arteria carotide interna che porta il sangue al cervello. 
«Una cosa che al cervello proprio non piace è che le cose cambino rapidamente – sottolinea Godwin – e congelare il cervello è un meccanismo per evitare che ciò accada».
Questa sensazione di dolore si manifesta anche se il cervello in effetti non può sentire dolore. Il dolore associato al congelamento del cervello viene rilevato da recettori del rivestimento esterno del cervello chiamati meningi, che è dove le due arterie si incontrano. Avviene così che quando un colpo di freddo improvviso provoca una dilatazione e contrazione di queste arterie, il cervello interpreta questa sensazione come dolore.

1) Che espressioni idiomatiche con parti del corpo conosci?
2) Riesci a spiegare qualche altro "fenomeno fisico" come lo starnuto, il singhiozzo o lo sbadiglio?

lunedì 14 settembre 2015

Alluminio e Alzheimer

Alluminio e Alzheimer

Per prevenire l’insorgenza delle malattie senili, è importante evitare prodotti contenenti alluminio.
Nelle autopsie su persone morte che erano malate di Alzheimer si osserva una grande quantità di alluminio. 
Ci sono molti fattori o combinazioni di fattori che possono causare la malattia: l’ambiente inquinato, i prodotti chimici, le carenze nutrizionali, carenza di calcio e magnesio in combinazione con l’accumulo di metalli pesanti quali alluminio possono svolgere un ruolo nell’insorgenza del morbo di Alzheimer. Le fibre nervose nel cervello di persone affette dal morbo Alzheimer contengono quantità insolitamente elevate di alluminio.
La prevenzione è attualmente l’unica cosa da fare. Al momento non esistono cure.
Fonti di alluminio
Pentole e utensili in alluminio: far bollire l’acqua in pentole di alluminio produce idrossidi tossici, farvi lessare la carne produce cloruri e far friggere, per esempio, pancetta o salsiccia in una padella di alluminio aumenta i nitrati. Non si dovrebbero usare teiere in alluminio perché l’acido tannico nel tè facilita l’assorbimento di alluminio nel tè. Andrebbero evitate le bevande gassate in lattina.
Additivi alimentari: I seguenti additivi alimentari contengono composti di alluminio: E173, E520, E521, E523, E541, E545, E554, E555, E556, E559. L’alluminio è un additivo alimentare comune che viene usato in alimenti come formaggi fusi, sale da cucina, lieviti, sottaceti, farina bianca, impasti pronti, miscele per dolci, creme non derivate dal latte, polveri alla vaniglia e alcuni biscotti secchi. Il latte in polvere per neonati può contenere fino a quattrocento volte più alluminio del latte materno.
Farmaci: Gli antiacidi molto spesso contengono fino a 200 milligrammi di alluminio, inclusa l’aspirina. 
Altri prodotti contenenti alluminio: è possibile trovarlo nei dentifrici, spray nasali, antitraspiranti. Per evitare di diventare vittima del morbo di Alzheimer, è prudente evitare tutti i coloranti, additivi, sostanze chimiche tossiche, pesticidi e aria e acqua inquinata. Sarebbe opportuno non bere alcol, in quanto contribuisce a veicolare le molecole di alluminio al cervello. Assicurarsi che i livelli di zucchero nel sangue siano normali ed evitare zuccheri raffinati e farinacei. Sarebbe anche opportuno prendere un grammo di vitamina C al giorno e una compressa di zinco.
La caffettiera in alluminio, un pericolo sconosciuto.
Penso che quasi tutti troveranno fra i loro ricordi il nonno o la nonna mentre preparano il caffè. Prendono i tre pezzi della caffettiera dallo scolapiatti, perché è lì che rimane quando la si usa tutti i giorni e anche più volte al giorno, ci mettono l’acqua nella parte inferiore, infilano il filtro, ci mettono il caffè, avvitano la parte superiore e la mettono sul fuoco o sulla stufa, con movimenti precisi e rapidi.
Tuttavia se uno ci pensa, quaranta o cinquant’anni di caffè quotidiani fatti con la caffettiera di alluminio, possono avere un certo impatto nel contribuire all’insorgenza del morbo di Alzheimer? Facendo il caffè una sola volta al giorno sono circa 15.000 caffè. Quanto alluminio può “donare” nel corso della vita di una persona che usi abitualmente una caffettiera di alluminio?
Ci sono stati figli e figlie premurose nei confronti degli anziani genitori che, quando si sono resi conto di questo, sono andati immediatamente a comprare una caffettiera in acciaio inossidabile e l’hanno portata confezionata in pacco regalo.
Quando dopo una settimana sono tornati a fare visita, hanno scoperto che erano andati a ripescare la vecchia caffettiera in alluminio nella spazzatura, e avevano riposto quella nuova in acciaio inossidabile nello scomparto più in alto di un armadietto della cucina, e quando i figli hanno chiesto il motivo hanno risposto che quella vecchia fa il caffè più buono!
Sarebbe comunque opportuno che chi ancora desidera bersi qualche caffè fatto in casa con la moka si procuri una caffettiera in acciaio inossidabile. Assicurandosi che anche i filtri siano in acciaio e non in alluminio. Quasi tutte, forse proprio tutte, hanno i filtri in alluminio, ed è difficile far capire ai costruttori che tutta la caffettiera, filtri inclusi deve essere in acciaio.



domenica 13 settembre 2015

GOOGLE RIVELA COSA CERCANO LE DONNE IN RETE

Le francesi si preoccupano della scadenza dei makeup, le nigeriane cercano ricette con olio d’oliva e miele, mentre le indiane... Scoprilo!

La domanda più curiosa fatta in rete interrogando Google è brasiliana. Nel Paese con il più alto numero di ritocchi di medicina estetica le donne chiedono: Quanto si può ‘tirare’ la pelle?

Alle domande beauty delle donne di Francia, Brasile, Emirati Uniti Arabi, Australia, Nigeria e India, raccolte da Google, il famoso motore di ricerca, hanno risposto le esperte di elle.com. Ecco una sintesi…

FRANCIA
Le francesi si preoccupano della freschezza dei prodotti per il makeup. La domanda più frequente è: Quando scade un prodotto per il trucco?
La risposta: la maggior parte dei prodotti ha una data di scadenza. Tuttavia, se non fosse segnalata, bisogna prestare particolare attenzione ai cosmetici per gli occhi. Gli esperti raccomandano di buttare mascara, eyeliner & C. dopo tre mesi.

BRASILE
Le brasiliane si sono aggiudicate il podio per la domanda più insolita, ovvero: Quanto si può ‘tirare’ la pelle? In realtà, non dovrebbe stupire più di tanto, se si considera che in Brasile il numero di persone (donne e uomini) che si sottopone a uno o più interventi di chirurgia estetica è il più alto al mondo.
La domanda che si è aggiudicata il secondo posto, invece, è: Quante volte si può fare lo shampoo?
La risposta: dipende dal tipo di capelli, se sono grassi si possono lavare ogni giorno, se sono secchi si possono detergere anche una sola volta a settimana.

EMIRATI ARABI UNITI
Negli Emirati Arabi Uniti, le donne chiedono: Quali sono le conoscenze di base in fatto di make up che ogni ragazza deve possedere?
Nel Paese, noto nel mondo per la sua attenzione alle fragranze e alla bellezza, la domanda più googolata dimostra che, in realtà, alle donne degli Emirati sono sufficienti competenze basiche.
Tra le 10 domande più frequenti, ci sono anche curiosità sul botox capillare e sulla tecnica del ‘ rebonding ’ per lisciare i capelli.
AUSTRALIA
Le australiane hanno una strana ossessione: È sbagliato dormire con i capelli bagnati?
La risposta: può essere più dannoso lasciarli asciugare all’aria piuttosto che asciugarli con il phon, perché l’acqua che impregna i capelli tende a gonfiarne la fibra che, nel tempo, potrebbe sfibrarsi e indebolirsi.
Tra le prime dieci domande, compaiono anche curiosità sulle ‘trecce’, su ‘come far crescere i capelli velocemente’ e su ‘come rendere i capelli più spessi’.

NIGERIA
In Africa, le donne navigano su Google cercando i migliori rimedi di bellezza fatti in casa, come ricette con olio d’oliva e miele (usati come idratanti e nutrienti per pelle e capelli e persino come struccanti).
La domanda beauty più googolata in Nigeria è: Come posso rendere i capelli morbidi al tatto?

INDIA
In India, nota per i suoi antichi rimedi e per i segreti di bellezza, la domanda più frequente affidata alla rete è: Quali sono le vitamine ‘buone’ per pelle e capelli ?
La risposta: la vitamina C perché stimola la produzione del collagene. Si trova nelle verdure a foglia verde scuro, nei broccoli e negli agrumi.
Anche gli acidi grassi omega 3 sono ottimi per la pelle, perché riducono l’infiammazione, migliorano l’elasticità e favorisco una buon livello d’idratazione. Mentre gli alimenti antiossidanti come bacche rosse, cioccolato fondente, fagioli e carciofi, fanno bene sia a pelle che capelli.

Domande:

  1. Che domande ti hanno stupito di più?
  2. E tu che domande fai a Google?
  3. Trovi risposte soddisfacenti?
  4. Scrivi una delle domande che hai fatto ultimamente e la risposta migliore che hai trovato.
Domande di grammatica:
Scoprilo! Di che tempo si tratta? Link utile sull'uso dell' imperativo con i pronomi:   http://www.almaedizioni.it/media/upload/anteprime/PRO%20L'imperativo%20e%20i%20pronomi.pdf)

Ti può interessare anche:
http://www.ilpost.it/2015/04/27/google-domande/
(Cosa chiediamo a Google)



mercoledì 9 settembre 2015

Trapianto di testa

Trapianto di testa per diventare immortali: il progetto «impossibile» del medico torinese
Chi non ricorda la memorabile scena del trapianto di cervello in Frankenstein Junior di Mel Brooks? Mentre al cinema tutto è possibile la realtà dice che staccare una testa e impiantarla su di un altro corpo è impresa fantascientifica. Eppure c’è chi sostiene che entro due anni ciò sarà possibile. Stiamo parlando di Sergio Canavero -neurochirurgo torinese- che il prossimo 12 giugno, in occasione del congresso dell’American Academy of Neurological and Orthopaedic Surgeons, presenterà i dettagli del suo bizzarro progetto.
Riparare il midollo? Come unire una banana tranciata in due  
Per comprendere la persona che abbiamo di fronte basta guardare un video in cui spiega come fare.
Qui il dottor Canavero con semplicità disarmante riassume  la sua idea: trapiantare la testa sul corpo di un donatore. Un modo per dire addio ad un corpo malato, con il cancro, affetto da atrofia muscolare, paralisi... «Siamo ad un passo di prolungare indefinitamente la vita - afferma il medico-, perché quando potrò dare un nuovo corpo ad una persona di 80 anni questa potrà vivere per altri 40».
Per spiegare la sua idea usa una banana. Sì, perchè la banana mima il midollo spinale, quel fascio di neuroni lunghi più di un metro che partono dal cervello e si estendono lungo tutta la colonna vertebrale.
Come funziona “in teoria” l’intervento?  
L’intervento alla Frankenstein Junior si divide in due fasi: nella stanza si devono trovare le due persone, quella che dona la testa e l’altra che deve riceverla. La testa da trapiantare viene raffreddata a una temperatura di 12 gradi per poi procedere a tagliare la testa di entrambi. Nella seconda fase verranno uniti il midollo spinale e le milioni di terminazioni nervose che rendono possibile al nostro corpo di muoversi. Coma farmacologico per un mese e, in seguito a riabilitazione, il paziente tornerà normale nel giro di un anno. 
Affare d’oro: trapianto da 10 milioni di euro per 150 medici al lavoro  

Nell’attesa che Canavero presenti i dati a supporto della sua idea c’è già chi si è messo in lista per un nuovo corpo. E’ questo il caso di Valeri Spiridonov, un uomo russo di 30 anni affetto da atrofia muscolare spinale. L’intervento secondo il medico torinese durerà due giorni e richiederà circa 10 milioni di dollari di investimenti con uno staff di circa 150 persone. Canavero assicura di aver trovato molti sponsor e diversi medici disposti ad aiutarlo nell’impresa che si realizzerà entro il 2017. Un’ostentata sicurezza che al momento si fonda più su una banana tranciata che su solide basi scientifiche.  

(http://www.lastampa.it/2015/05/21/scienza/benessere/trapianto-di-testa-per-diventare-immortali-il-progetto-impossibile-di-un-medico-torinese-KXXg8umh12kh6DsOHYKpwJ/pagina.html)

Discussione:
a) Che tipi di trapianto conosci?
b) Quali tipi di trapianto a tuo parere hanno più successo?
c) Sei favorevole alla sperimentazione sugli esseri umani?
d) Che cosa faresti se avessi una malattia grave come l'atrofia muscolare? Ti sottopporesti a questo tipo di intervento?
e) Già nel V secolo a.C, nel Corpus Hippocraticum, si parla di sperimentazioni sugli animali. Sei a favore e se sì su quali tipi di sperimentazione?


venerdì 14 agosto 2015

Digiuno fino alla morte, per guadagnarsi la pace eterna



Vaishali, antica città situata nello stato diBihar, dove nel 599 a.C. nacque Mahavira, il fondatore del giainismo.








Il digiuno, in varie forme, è una pratica diffusa in quasi tutte le religioni, ma in pochi casi arriva a livelli estremi come nel Santhara, un rituale del Giainismo: questo prevede infatti che chi effettua il rituale digiuni fino a morire di fame, in senso assolutamente letterale, e centinaia di persone muoiono ogni anno in India in questo modo.
Come si può immaginare, sono molte le polemiche attorno a questo antico rituale, e non manca chi vorrebbe che fosse dichiarato illegale. Ma i Giainisti insistono sul fatto che oltre ad essere un loro diritto è una strada necessaria per arrivare alla pace eterna, e finire il ciclo di reincarnazioni e di sofferenze terrene. Il Santhara consente di raggiungere questo scopo, attraverso l’autocontrollo, l’abbandono dei desideri e piaceri terreni, e nella forza della mente. La pratica infatti non è consentita a chi non è sano di mente o comunque non in condizioni di decidere per sé.
L’importanza del Santhara è talmente grande nel Giainismo che i nomi di chi annuncia di iniziare questo rituale vengono spesso pubblicati sui giornali, in modo che gli altri fedeli possano venire ad assistere agli ultimi momenti di vita della persona.
La maggior parte delle persone che praticano il Santhara sono anziani o malati: la pratica infatti sarebbe vietata a chi è sano ed ha obblighi di mantenimento della famiglia, anche se ci sarebbe anche una minoranza di persone “comuni” che mettono fine alla loro vita in questo modo.



- - - - 
Domande:
Per quale motivi i giainisti praticano il digiuno?
Chi non può praticare il digiuno che porta alla morte?
Cosci qualche pratica religiosa simile a quella descritta?

giovedì 13 agosto 2015

Anna, Ida, Tilde e Paola, «minatrici di talento» tra le donne della mia vita


Gli insegnanti italiani vengono pagati in ricordi e stima, perché una retribuzione adeguata all’importanza del loro lavoro, in Italia, non riusciamo a dargliela. Anche la considerazione sociale – che non paga il mutuo, ma solleva lo spirito – non è quella d’un tempo. Questo posso dire, alle quattro donne della mia scuola: siete tra le donne della mia vita. Anna Mancastroppa, all’asilo Montessori. Ida Prola, maestra alle elementari di Borgo San Pietro. Tilde Chizzoli, professoressa di lettere alle medie Civerchio. Paola Cazzaniga Milani, insegnante di latino, greco, ironia e tolleranza al liceo classico Racchetti. Tutte diverse, tutte a Crema.
La signorina Mancastroppa avrà avuto vent’anni; ma era, per noi, una donna d’età indefinita, circondata da un’aureola di pazienza. Aveva il sorriso d’una santa minore, portava i cappelli alla Brigitte Bardot, indossava un grembiule accollato e c’insegnava le regole-base della convivenza (chiedi permesso, saluta, ringrazia, metti in ordine, aiuta i piccoli e lascia in pace i grandi). Il pomeriggio ci portava a giocare in giardino, tra la vite e i gelsi, dove trovavamo lombrichi pasciuti: li offrivamo come anelli alle bambine, che scappavano urlando. Primi riti di corteggiamento, che la signorina Anna osservava compiaciuta.
Ida Prola era la maestra. Una donna non più giovane, decisa, materna, compatta: una versione didattica di Angela Merkel, carrozzata Anni 60. Nessuno capiva dove finisse il nome e iniziasse il cognome: per noi era Idaprola. Tempi complicati, ricordo. Volevo stare a guardare Daniela, e mi costringevano a scrivere la «B» maiuscola; detestavo i punti esclamativi e mi obbligavano a simulare entusiasmo ortografico; rifiutavo la «à» come alternativa di «ha» (verbo avere), e nessuno mi ascoltava, quando sostenevo che avrebbe avuto vita breve. Ricordo quando Idaprola ordinò di disegnare l’inverno e io dipinsi l’inferno. Quando le dissi «il rosso è più allegro del bianco» sorrise, e questo non lo dimenticherò mai.
Matilde Chizzoli, detta Tilde, mi ha insegnato italiano e latino alle medie. Autorevole, miope, eretta, una messa in piega scultorea: una premonizione padana di Margaret Thatcher. In terza media mi affidò due ragazzi che rischiavano la bocciatura. «Il tuo voto sarà misurato sul loro voto, il tuo successo sul loro successo», annunciò in classe, incurante del mio sguardo angosciato. Aveva ragione lei; e ha cambiato la vita a tre persone. Grazie alla Chizzoli, ho imparato insegnando: anche un po’ dell’umiltà di cui avevo bisogno, venendo da una famiglia privilegiata. Ho passato tanti pomeriggi con quei due nuovi amici, Adriano e Maurizio. Loro mi hanno insegnato a giocare a calcio, a basket, a guidare un motorino 50cc e conoscere le ragazze; io gli ho spiegato un po’ d’inglese e Fogazzaro. Ci ho guadagnato, sono convinto.
Paola Cazzaniga Milani, fumatrice incallita, urlatrice occasionale, sguardo di fuoco e voce rauca: Patti Smith in cattedra, un vocabolario al posto della chitarra. I primi anni Settanta furono gli anni della prepotenza (e dopo la prepotenza, lo sappiamo, viene il piombo). La prof era fuggita da una Milano scolasticamente incattivita. A Crema eravamo contestatori artigianali e, tutto sommato, ragionevoli. Amavamo discutere e lei ci lasciava fare (politica, sesso o Sofocle, non importa). Il patto era: io rispetto voi ma voi rispettate me, e studiate latino e greco. L’abbiamo fatto. Ci è servito.
Gran donna, la Milani: una rockstar. La prova che la parola «insegnante» deriva da «in» e «signo»: chi sta in cattedra ha il compito, e l’onore, di lasciare un segno. La selezione è prerogativa dell’università. Alle elementari e alle medie – inferiori e superiori – bisogna scavare dentro i ragazzi, scovarne le inclinazioni, correggerne le debolezze. Gli insegnanti buoni lo sanno fare: sono infatti buoni insegnanti, minatori di talento e spacciatori d’entusiasmo. Gli insegnanti cattivi, quasi sempre, sono cattivi insegnanti. Pochi se ne ricordano, nessuno li ringrazia: la loro punizione è quella.

Esercizio 1.:
 Trasforma le seguenti frasi dal tempo attivo al passivo, usando essere e venire, quando possibile.
  1. Il governo ha cambiato la legge sul divorzio.
  2. Gli italiani mangiavano molta più pasta in passato.
  3. Marco non aveva ancora incontrato Isabella.
  4. I poliziotti hanno arrestato il colpevole.
  5. L’insegnante scrive un libro.
  6. I ragazzi leggono un romanzo.

Esercizio 2.:
Trova il contrario delle seguenti parole:
importanza _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
solleva _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 
tolleranza _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
pazienza _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
minore _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
accollato _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
lascia in pace _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
pasciuti _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Domande: hai degli insegnanti di cui ti ricordi in particolare? (per buoni o cattivi ricordi...). Racconta...


mercoledì 3 giugno 2015

Vittima di incidente stradale si sveglia e inizia a parlare cinese fluentemente

Vittima di incidente stradale si sveglia e inizia a parlare cinese fluentemente













Il ventiduenne australiano Ben McMahon è stato vittima di un terribile incidente stradale nel 2012, che lo ha lasciato in coma per una settimana, appeso tra la vita e la morte. Quando si è svegliato, riusciva a parlare cinese mandarino, e nessun’altra lingua. Peraltro, la sua padronanza del cinese era incredibile: tanto che oggi il suo cinese è talmente fluente che è diventato una star alla tv cinese.
Molto è confuso, ma quando mi sono svegliato ho visto un’infermiera cinese, e ho pensato di essere in Cina”, ricorda Ben, “E’ stato surreale, era come se il mio cervello fosse in un posto ma il corpo in un altro. Ho semplicemente iniziato a parlare cinese, le parole uscivano dalla mia bocca”.
L’infermiera ricorda che quando Ben si è svegliato le ha detto, in perfetto cinese: “Mi scusi infermiera, mi fa molto male qui”. Poi si è fatto dare un pezzo di carta ed una penna, e ha scritto una breve lettera ai genitori, anche questa in mandarino.
Ben aveva studiato cinese qualche anno prima, ma con risultati decisamente scarsi e la sua padronanza della lingua era decisamente modesta. Eppure dopo l’incidente era la lingua che gli veniva più naturale usare. “Non ero cosciente che stavo parlando cinese, era semplicemente la cosa che era più naturale per me”. Solo dopo un paio di giorni ha ricominciato a parlare anche inglese.
Grazie alla nuova padronanza della lingua cinese, si sono aperte molte opportunità per Ben: innanzi tutto, ha iniziato a fare da guida per i turisti cinesi nella sua città, e oggi ha anche un programma sulla tv cinese, dedicato a spiegare agli spettatori la cultura australiana. (tratto da http://notizie.delmondo.info/2015/06/03/vittima-di-incidente-stradale-si-sveglia-e-inizia-a-parlare-cinese-fluentemente/)

Domande sul testo:
-Che cosa è successo di particolare a questo ragazzo?
-Come pensi possa essere spiegato un fatto del genere?

-Conosci fatti del genere successi ad altre persone?

sabato 30 maggio 2015

Via con me




Via Con me - Paolo Conte






Ascolta la canzone https://www.youtube.com/watch?v=LYEjffrFm3c  e prova ad inserire le preposizioni mancanti...

In disordine sono: in, per, con, in, d’, di, di, a, con, di, per, di, di, di
Via, via, vieni via ______ qui,
niente più ti lega ______ questi luoghi,
neanche questi fiori azzurri…
via, via, neanche questo tempo grigio
pieno ______ musiche
e ______ uomini che ti sono piaciuti…
It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful,
good luck my babe,
it’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful,
I dream of you…
chips, chips, du-du-du-du-du
Via, via, vieni via ______ me,
entra ______ questo amore buio,
non perderti _______ niente al mondo…
via, via, non perderti _______ niente al mondo
lo spettacolo ______arte varia
_____ uno innamorato ______ te…
It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful…

Via, via, vieni via ______ me,
entra ______ questo amore buio,
pieno ______  uomini…
via, entra e fatti un bagno caldo,
c’è un accappatoio azzurro,
fuori piove un mondo freddo…It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful…

Nozze gay



Prima di leggere l’articolo guarda quest’immagine e rispondi alle domande:
  1. Secondo te di cosa parla questo articolo?
  2. Dove si trova il ragazzo che sta disegnato il graffito?
  3. Ti ricorda alcun fatto successo recentemente?
Dopo la lettura:
  1. Che differenza c’è fra l’Irlanda e l’Italia in materia di leggi sui matrimoni gay?
  2. Che diritti ha il compagno/a in una coppia gay in Italia?
  3. Come sono le leggi nel tuo paese?







ESERCIZI DI VOCABOLARIO:

Leggi l'articolo e scrivi il contrario delle seguenti parole:
qualcosa .................................
andare avanti .................................
decollare .................................
sposarsi .................................
coprire .................................
nulla .................................
blando .................................
malato .................................
maggioranza .................................

Se anche l’Irlanda, Paese tra i più cattolici d’Europa, ha votato compatta al referendum per le nozze gay, vorrà dire qualcosa. E cioè che il mondo va avanti e l’Italia resta indietro. Inchiodata a bisticci di partito e unioni civili che non decollano mai di Corrado Formigli


Pensate: in Irlanda il 62 per cento degli elettori ha votato sì al referendum per l’introduzione delle nozze gay. Così, in uno degli Stati più cattolici d’Europa, dove l’omosessualità è stata reato fino al 1993, la costituzione cambierà, riconoscendo a due donne o due uomini il diritto di sposarsi. A Dublino si fa largo una generazione digitale dinamica e visionaria mentre gli irlandesi cattolici di mezza età criticano le gerarchie della Chiesa, accusate di aver coperto gli scandali sessuali. Nell’isola verde smeraldo cambia tutto, con l’appoggio trasversale dei partiti politici in parlamento: 354 dei 360 deputati hanno sostenuto il sì. Cosa accadrà ora in Italia? Nulla, temo. Di una proposta sui matrimoni gay non c’è neanche l’ombra, mentre una più blanda norma sulle unioni civili giace nei cassetti polverosi di Montecitorio. Siamo fra i pochissimi Paesi occidentali a non regolare una materia cruciale: oggi il convivente non ha diritti di nessun tipo, dall’assi- stere in ospedale il compagno malato, all’eredità, alla pensione di reversibilità. Un vuoto legislativo disumano. Mi piacerebbe vedere come andrebbe a finire da noi un referendum sulle nozze gay. Azzardo un pronostico, forte di ciò che è avvenuto in Irlanda: vincerebbero i sì a valanga. I cattolici italiani, ne sono convinto, sono più aperti rispetto alle gerarchie vaticane. E c’è una maggioranza politica trasversale pronta a votare a favore delle unioni di fatto. Perché non si decide? Per alchimie parlamentari. Il Pd potrebbe approvarle con l’appoggio di M5S, Sel e parte di Forza Italia, ma teme di guastare i rapporti con l’Ncd di Alfano, utile per votare le riforme costituzionali ma contrario a regolare seriamente le coppie omosessuali. Direte che questi sono i costi del governare. A me paiono pedaggi esosi al cinismo della politica.

(tratto da Gioia n. 21/2015)